Ercole Drei (1886-1973) thirty unpublished drawings sculptures and paintings
(Ercole Drei (1886-1973) trenta disegni inediti, scultura e pittura)
in collaboration with Associazione Amici di Villa Strohl-Fern
edited by: Daina Maja Titonel
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February 27 - April 30, 2008
catalogue edited by Giovanna Caterina de Feo and Daina Maja Titonel.
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press release (289kb) (in italian)
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Mercoledì 27 febbraio 2008 alle ore 17,00 si inaugura alla Nuova Galleria Campo dei Fiori,
una mostra organizzata in collaborazione con l’Associazione Amici di Villa Strohl-fern,
dedicata all'artista Ercole Drei (Faenza 1886 - Roma 1973), a cura di
Daina Maja Titonel.
Drei è stato scultore, pittore, disegnatore finissimo e ideatore di bellissime ceramiche
di gusto classicheggiante. La sua vicenda artistica copre gran parte del XX secolo, attraversa
e incrocia gli eventi, le mostre, e le vite dei maggiori artisti della sua epoca, tanto che
può essere assunta a modello dell'evolversi di certa scultura del Novecento.
Gli inizi sono a Faenza dove ha la sua prima formazione nella Scuola di Arti e Mestieri, e poi
nel retrobottega della madre di Domenico Baccarini, in quello che più tardi Francesco
Sapori denominò il Cenacolo Baccarini. Prosegue la propria istruzione all'Accademia
di Belle Arti di Firenze dove studia con Augusto Rivalta, Giovanni Fattori e Adolfo De Carolis.
Nel 1912 partecipa alla X Biennale con il gesso Adolescente (in mostra la versione
in bronzo). Nel 1913 giunge a Roma vincitore del Pensionato Artistico Nazionale, dove partecipa
alle mostre della Secessione. Dopo la parentesi della Prima Guerra, accanto all'intensa
attività di scultore di monumenti, prosegue una produzione dalle dimensioni più
raccolte con la quale è sempre presente, con successo di critica, nelle maggiori
esposizioni nazionali e internazionali (Biennali veneziane e romane, Esposizioni della
Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti, Esposizione italiana di Belle Arti a
Buenos Ayres, Esposizione Internazionale di Barcellona, etc). Nel 1921 prende lo studio-alloggio
a Villa Strohl-fern dove vivrà per tutta la vita. Lì conosce Nino e
Pasquarosa Bertoletti, Amedeo Bocchi, Renato Brozzi, Gisberto Ceracchini, Arturo Martini,
Umberto Moggioli, Cipriano Efisio Oppo, Attilio Selva e Attilio Torresini. Numerose sono le
committenze pubbliche (ad es. i bassorilievi dell'Arco dei Fileni nel deserto della Sirte in Libia,
1937, i quattro bassorilievi per un pilone del Ponte Duca d'Aosta a Roma, 1939, la stele de
Il lavoro dei campi, 1940-'42, collocata nel quartiere EUR di Roma solo nel 1962).
Nel periodo del secondo dopoguerra Drei guarda all'arte sacra e realizza grandi sculture per
le nuove chiese. Muore a Roma il 1 ottobre 1973.
L'esposizione comprende trenta disegni inediti (a partire dal 1905), la maggior parte
dei quali sono studi preparatori delle più note sculture, come la Danzatrice con il
cerchio (esposta nella Secessione del 1914); la Donna che si sveglia (Secessione, 1915);
la Danza e il Risveglio (Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti, 1920);
i gessi Danza, Tragedia, Musica e Commedia, collocati nell'allestimento
voluto dall'architetto Marcello Piacentini alla Biennale del 1928; la Saffo (Quadriennale
Romana, 1935). Infine gli studi per il bassorilievo del Ponte Duca d'Aosta (1939).
Per le sculture, oltre al già citato Adolescente del 1912, il bronzo
Ritratto del Conte Zauli Naldi; due sculture di soggetto mitologico: Leda e il cigno
e Dedalo e Icaro, quest'ultimo modello per il bronzo esposto alla III Quadriennale Romana,
1939; una terracotta inedita: Adamo ed Eva; Vanità, c. 1953 (il bronzo, di formato
maggiore al nostro, si trova alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma).
Undici i dipinti esposti di cui: il Ritratto di mia moglie, Campagna bolognese,
Panni al sole (tutti del 1915), una Natura morta con le aringhe eposta a Roma nel
1928 alla II Mostra d'Arte Marinara. Degli anni '30 una veduta di Villa Strohl-fern, Nudo
disteso, Giuditta (studio per il grande dipinto Giuditta e Oloferne conservato alla
Pinacoteca Comunale di Faenza), Musica gitana.
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Artiste e Modelle uno sguardo pittorico al femminile
edited by Lela Djokic
October 23 - December 23, 2008
works of:
Costantino Barbella (1852-1925), Amalia Besso (1865-1932),
Giuseppe Capogrossi (1900-1972), Felice Carena (1879-1966),
Leonetta Cecchi Pieraccini (1882-1977), Emma Ciardi (1879-1933), Giovan Battista Crema
(1883-1964), Bruno Croatto (1875-1948), Deiva De Angelis (1885-1925),
Edoardo Gioja (1862-1937), Laura Giuliani (1909-1982),
Giovanni Guerrini (1887-1972), Laurenzio
Laurenzi (1878-1946), Antonio Mancini (1852-1929),
Adriana Pincherle (1909-1996), Giovanni Prini (1877-1958),
Eva Quajotto (1903-1952), Antonietta Raphaël (1895-1975), Imelde Santini (1857-1947),
Lino Selvatico (1872-1924), Armando Spadini (1883-1925),
Emilia Zampetti Nava (1883-1970)
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La mostra che la Nuova Galleria Campo dei Fiori inaugura giovedì 23 ottobre 2008 alle ore 17,
è composta da due sezioni: la prima raccoglie le opere di donne pittrici a cavallo tra Otto e Novecento,
la seconda è dedicata alla donna modella come soggetto della pittura e della scultura.
ARTISTE
Per secoli la cultura e la morale corrente hanno riconosciuto nella vita domestica e familiare il ruolo naturale e prevalente
donna. Poche sono le opere di donne pittrici giunte a noi dal passato, non per questo, però, necessariamente
meno interessanti: un caso per tutte, quello emblematico di Rosalba Carriera i cui ritratti furono tra i più
ricercati e celebrati nell'Europa del Settecento per la loro altissima qualità. Tuttavia ancora fin oltre alla
metà dell'Ottocento l'attività di pittrice continua ad essere osteggiata come dimostra la scarsa presenza
di artiste donne nelle esposizioni pubbliche.
La Nuova Galleria Campo dei Fiori vuole mettere in luce queste figure coraggiose e appassionate, con una scelta di
opere di artiste eterogenee per i diversi orientamenti e linguaggi: dal tardo realismo ottocentesco di
Imelde Santini, di cui si espone La Lezione (1910); ai paesaggi di Emma Ciardi e Eva Quajotto;
alle nature morte di Amalia Besso, Laura Giuliani ed Emila Zampetti Nava, fino alla pittura fauve
di Deiva De Angelis e alle sperimentazioni più osate di Antonietta Raphaël.
MODELLE
Dal Rinascimento la rappresentazione della donna, con il suo mondo e la sua intimità, diviene soggetto inesauribile
di ricerca per scultori e pittori. Spesso le modelle erano le donne più vicine all'artista, quelle della cerchia
familiare, le mogli e le figlie. Ad esempio Pasqualina, moglie di Armando Spadini, della quale si espone un
Bozzetto per la Bagnante del 1923; analogamente per Alba, moglie del pittore architetto Giovanni Guerrini,
che è in mostra con due grandi tele degli Anni Dieci. In Valeria con fiocco verde (c. 1918)
Giovan Battista Crema ritrae la figlia Valeria, mentre Giovanni Prini in Bocciolino (1930)
fa posare la nipote. Di Edoardo Gioja sono esposte due tele dei primi decenni del secolo scorso: in
Armida che suona il violino protagonista è la figlia Armida, mentre il Ritratto di Lady Anne Mills è,
invece, uno dei numerosi ritratti commissionati all'artista durante il lungo soggiorno londinese. Di Antonio Mancini
celebre fu la modella da lui soprannominata scherzosamente "la cornacchia" di cui spesso si servì e che posa
anche nel pastello esposto.
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