Outside the Vanguards, 30 pieces for an early 20th Centuries collection
(Fuori dalle Avanguardie, 30 opere per una collezione del Primo Novecento)
edited by Lela Djokic
February 16 - April 15, 2006
reviews on web:
Exibart - Fuori dalle Avanguardie
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S'inaugura giovedì 16 febbraio 2006 una mostra
dedicata al collezionismo del Primo Novecento.
Viene presentata una selezione di trenta opere fra oli e sculture di alcuni artisti attivi nella prima
metà del XX secolo. Un collezionismo attento potrà scegliere fra nomi noti o meno conosciuti
ai più, scegliendo fra autori di diverse tendenze e linguaggi. Alcuni di questi artisti sono stati
proposti dalla galleria nelle precedenti rassegne.
Tra le opere esposte spicca un capolavoro di Felice Carena (1879-1966), Nudo,
olio su tela dipinto nel 1927.
Di particolare interesse è un Ritratto di signora del pittore triestino Bruno Croatto (1875-1948)
eseguito nel 1932 e mai esposto. Altrettanto inedita La lettera
del toscano Giulio Salti (1899–1984).
E’ del 1930 il Treno nella campagna viterbese di Eva Quajotto (1903-1952), scrittrice
e pittrice che i frequentatori della galleria ricordano per una mostra antologica a lei dedicata
nel 1998. Presenti altre due pittrici: Emilia Zampetti Nava (1883-1970) e Deiva De
Angelis (1885-1925), quest’ultima rara e di grande talento, morta a soli quarant’anni.
Tra le vedute si segnalano una Veduta di Roma con la cupola di San Pietro di Armando Spadini
(1883-1925) eseguita nei primi anni del soggiorno romano (1910), e una Veduta di Gubbio,
del modenese Mario Vellani Marchi (1895-1979) del 1926.
Di Arturo Noci (1874-1952) si espongono due nature morte con fiori, dipinte a New York,
dove il pittore romano si trasferisce nel 1923. E ancora altre nature morte dei pittori toscani
Edoardo Gordigiani (1866-1961), Enzo Pregno (1898-1972) e Vittorio Nomellini
(1901-1961) e del milanese Rino Gaspare Battaini (1892-1960).
Fra gli artisti ai quali la galleria in passato (1997) ha dedicato una mostra antologica, troviamo
un artista poliedrico come Giovanni Guerrini (1887-1972) rappresentato in mostra
con due ritratti della moglie Alba.
Giovanni Guerrini fa anche da modello nei due ritratti, il primo del 1906 di Domenico Baccarini
(1882-1907) e il secondo di Lionetta Cecchi Pieracini (1882-1977).
Del poco noto pittore udinese Antonio Zumino (1864-?) si espone per la prima volta un bel nudo
intitolato La sveglia.
Della “Scuola Romana” è esposta una terracotta del 1948 Leda col cigno di Antonietta Raphaël
(1895-1975).
Le sculture sono di Giovanni Prini (1877-1958), Alfredo Biagini (1886-1952), Filippo
Cifariello (1864-1936), Attilio Torresini (1884-1961) e Amleto Cataldi (1882-1930).
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exterior in daylight, 1830-1930, one hundred years of views and sightseeings
(esterno giorno, 1830-1930, cent'anni di paesaggi e vedute)
works of:
Amedeo Bocchi (1883-1976), Salvatore Candido (prima metà del XIX sec.), Francesco Cangiullo (1884-1977),
Nicolò Cannicci (1846-1906), Gisberto Ceracchini (1899-1982), Cesare Ciani (1854-1925), Hermann Corrodi (1844-1905),
Demetrio Cosola (1851-1895), Carlo Domenici (1898-1981), Teodoro Duclére (1815-1869),
Carlo Ferrari (1861-1951), Ferruccio Ferrazzi (1891-1978), Giovanni Battista Filosa (1850-1935),
Edoardo Forti (Roma, XIX sec.), Johan Jacob Frey (1813-1865), Francesco Gioli (1846-1922),
Luigi Gioli (1854-1947), Vittorio Grassi (1878-1958), Alessio Issupoff (1889-1957),
Romolo Leone (1890-1964), Wladimir Linde (1862-1930c.), Guido Marussig (1885-1972),
Piero Marussig (1879-1937), Stefano Novo (1862-1927 c.), Cipriano Efisio Oppo (1891-1962),
Fausto Pirandello (1899-1975), Fausto Pratella (1888-1948), Ettore Roesler Franz (Roma 1845 - 1907),
Eva Quajotto (1903-1952), Armando Spadini (1883-1925), Mario Vellani Marchi (1895-1979),
Alberto Ziveri (1908-1989)
edited by Lela Djokic and Daina Maja Titonel
September 21 - October 31, 2006
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La Nuova Galleria Campo dei Fiori apre la propria stagione espositiva inaugurando giovedì
21 settembre 2006 la mostra Esterno giorno.
La rassegna comprende circa quaranta olii di diversi artisti che ispirandosi alla natura, al
paesaggio, allo spazio architettonico e archeologico, hanno creato opere di grande interesse.
Molti di questi appartengono all’esperienza realista toscana con scene di vita nei campi dipinte
da alcuni fra i più noti artisti postmacchiaioli, come Nicolò Cannicci (Firenze 1846 - 1906),
Cesare Ciani (Firenze 1854 - 1925), Luigi Gioli (S. Frediano a Settimo 1854 - Firenze 1947),
Francesco Gioli (Settimo nel Pisano 1846 - Firenze 1922).
Numerose le vedute fra cui: Napoli, Pompei e Ischia di Salvatore Candido (Napoli, prima metà del XIX secolo),
Hermann Corrodi (Frascati 1844 - Roma 1905), Teodoro Duclére (Napoli 1815 - 1869),
Edoardo Forti (Roma, XIX sec.), Romolo Leone (Napoli 1890 - 1964), nelle quali si
ritrova l’azzurro profondo del cielo meridionale che crea quell’atmosfera atemporale, limpida,
tersa.
E ancora, il Boulevar di Parigi (c.1911) di Francesco Cangiullo (Napoli 1884 - Livorno 1977) e
Tor di mezza via (1915) di Vittorio Grassi (Roma 1878 - 1958) dove le immagini si
imbevono di luce e respirano in pieno sole; Gubbio la città vecchia (1926) del modenese
Mario Vellani Marchi (Modena 1895 - Milano 1979) e Rimini, Palazzo medievale con fontana
(1018c.) del triestino Guido Marussig (Trieste 1885 - Gorizia 1972).
Fra i paesaggi: Il lago (1922) di Gisberto Cerracchini (Foiano della Chiana 1899 - Petrignano del Lago 1982)
e Treno nella campagna viterbese (1930) della scrittrice e pittrice Eva Quajotto
(Mantova 1903 - Roma 1952), fra i protagonisti della Scuola Romana così come Cipriano
Efisio Oppo (Roma 1891 - 1962) e Alberto Ziveri (Roma 1908-1989) di cui si presentano
rispettivamente Case di periferia (1913) e Chiesa di S. Gregorio al Celio (1926).
Sempre fra gli artisti di rilievo del Primo Novecento si espone un paesaggio di
Piero Marussig (Trieste 1879 – Pavia 1937).
Infine si segnalano: Flora, un dipinto del 1911, dove la luce, resa in pennellate divisioniste
dall’allora ventenne Ferruccio Ferrazzi (Roma 1891 - 1978), illumina dal fondo una
Maternità ispirata alla Madonna del Parto di Piero della Francesca; Caccia
alla volpe (c. 1873-1882), una grande tela di Giovanni Battista Filosa
(Castellammare di Stabia 1850 - Resina 1935), e tre olii dell’artista parmense Amedeo Bocchi
(Parma 1883 - Roma 1976), che per oltre sessant’anni ha vissuto e lavorato all’interno di
Villa Strohl-Fern: Viale a Villa Strohl-Fern (1930), Castel Giubileo (1938) e
Capanna sul Tevere (1949).
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Frammenti del quotidiano natura morta nel primo Novecento
works of:
Joaquim Agrasot (1837-1919), Orazio Amato (1884-1952), Giovanni Bartolena (1866-1942),
Rino Gaspare Battaini (1898-1960), Cagnaccio di San Pietro (1897-1946), Carlo Carrà (1881-1966),
Katy Castellucci (1905-1985), Celestino Celestini (1882-1961), Galileo Chini (1873-1956),
Vincenzo Colucci (1898-1970), Bruno Croatto (1875-1948), Filippo De Pisis (1896-1956), Edoardo Gioja (1862-1937),
Eduardo Gordigiani (1866-1961), Giovanni Guerrini (1887-1972), Giovanni March (1894-1974),
Arturo Noci (1874-1953), Vittorio Nomellini (1901-1965), Pasquarosa (1896-1973),
Enzo Pregno (1898-1972), Rosario Pulvirenti (1899-1966), Alberto Rampazzini (1880-1953),
Paulo Rossi Osir (1890-1959), Edgardo Sambo (1882-1966), Emilia Zampetti Nava (1883-1970)
edited by Lela Djokic and Daina Maja Titonel
December 9, 2006 - February 3, 2007
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Si inaugura sabato 9 dicembre 2006 una mostra dedicata alla natura morta nel primo Novecento.
Partendo dalle esperienze naturaliste del tardo Ottocento e attraverso i linguaggi del primo
Novecento, l'esposizione si propone di documentare, con quaranta oli, cinquant'anni di pittura.
Introduce la rassegna lo spagnolo Joaquim Agrasot (Orihuela 1837 - 1919), nato nella prima metà
dell'Ottocento, che dipinge un angolo di studio colmo di oggetti.
Fra gli artisti di indiscussa fama troviamo le nature morte di Carlo Carrà
(Quargnento 1881 - Milano 1966), Filippo De Pisis (Ferrara 1896 - Milano 1956) e Cagnaccio di
San Pietro (Desenzano del Garda 1897 - Venezia 1946).
Fra le composizioni con fiori si segnalano un lavoro del 1921 di Vincenzo Colucci (Ischia 1898 - Lacco Ameno 1970),
due opere di Giovanni Guerrini (Imola 1887 - Roma 1972) e due oli degli anni Trenta di Arturo Noci (Roma 1874 - New York 1953)
dipinti durante il lungo soggiorno newyorkese.
Rosario Pulvirenti (Aci Sant'Antonio 1899 - Varese 1966), Bruno Croatto
(Trieste 1875 - Roma 1948) e Rino Gaspare Battaini (Milano 1898 - Rapallo 1960) con uno
sguardo freddo osservano gli oggetti delle loro composizioni.
Il brasiliano Paulo Rossi Osir (San Paolo (Brasile) 1890 - 1959), con le tre tele esposte,
dimostra di aver imparato in Italia la lezione della metafisica.
Dei pittori toscani particolarmente attenti a rappresentare una realtà minore:
Galileo Chini (Firenze 1873 - 1956), Giovanni Bartolena (Livorno 1866 - 1942),
Giovanni March (Tunisi 1894 - Livorno 1974), Eduardo Gordigiani (Firenze 1866 - Rapolano di Marradi 1961),
Vittorio Nomellini (Genova 1901 - Firenze 1965) e Enzo Pregno (Alessandria d'Egitto 1898 - Firenze 1972).
Infine le pittrici in mostra: Pasquarosa (Anticoli Corrado 1896 - Camaiore 1973) di cui
si propone Tulipani su fondo verde, un olio esposto nel 1948 alla XXIV Biennale di
Venezia; Emilia Zampetti Nava (Camerino 1883 - Roma 1970) con Anemoni, 1940c.;
e Katy Castellucci (Laglio 1905 - Roma 1985).
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